Trending December 2023 # 5 Motivi Per Cui La Messaggistica Social Dovrebbe Essere Parte Della Vostra Strategia # Suggested January 2024 # Top 12 Popular

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Il fenomeno della messaggistica social ha completamente trasformato il modo in cui le persone interagiscono con i brand – ed è una tendenza che sta accelerando.

La messaggistica social è diventata sempre più popolare negli ultimi anni. A partire dal 2023, il numero di persone che utilizzano le app più note come WhatsApp, Facebook Messenger e WeChat/Weixin ha sorpassato decisamente quello di quanti usano i social network più popolari come Facebook, Instagram e Twitter.

In effetti, secondo il nostro Digital Report del 2023 oggi ci sono:

2 miliardi di utenti su WhatsApp

1,3 miliardi di utenti su Facebook Messenger

1,2 miliardi di utenti su WeChat/Weixin

Il fenomeno della messaggistica social ha completamente trasformato il modo in cui le persone interagiscono con le aziende e, da quando la pandemia ha spinto gli utenti a utilizzare i canali digitali per tutte le loro interazioni di business, questo trend positivo non ha fatto che accelerare.

Secondo Gartner, entro il 2023 più del 60% di tutte le interazioni dei servizi clienti avverrà attraverso canali digitali e self service (come messaggistica social, app di chat, e live chat) e molte aziende hanno già adottato la messaggistica integrandola nelle strategie relative a social media e customer care, per soddisfare una serie di esigenze di interazione e di servizio ai clienti; altre sono invece soltanto all’inizio.

Se la vostra azienda fa parte del secondo gruppo, ci sono cinque principali vantaggi della messaggistica social che aiuteranno voi e i vostri stakeholder interni a fare il salto di qualità

Vedere attraverso gli occhi del cliente 1.

Sempre secondo Gartner, più di due terzi delle aziende oggi competono soprattutto sulla base dell’esperienza cliente, rispetto al 36% registrato nel 2010.

Un modo facile per creare un’esperienza di qualità è connettersi sulle piattaforme con cui i clienti hanno già familiarità: social media, app di messaggistica e altri canali digitali. Nessuno – negli anni 20 di questo nuovo secolo – ha ormai più tempo per telefonate, messaggi di benvenuto automatici e musichette d’attesa.

Comoda e informale, la messaggistica social facilita un’interazione diretta e personale tra voi e i vostri clienti. Questi ultimi possono infatti interagire con la vostra azienda e contattare il servizio di assistenza secondo i loro tempi e attraverso un canale che già conoscono.

La messaggistica offre inoltre ai clienti il controllo della situazione, proprio come dovrebbe essere.

Aziende assicurative tra le più importanti come AXA hanno capito, sperimentandolo in prima persona, il potere di un approccio che mette il cliente al primo posto. Basandosi sul feedback dei clienti, AXA ha infatti integrato WhatsApp nella sua strategia di customer service per renderlo più veloce e personalizzato.

Oggi il gruppo offre ai clienti la possibilità di comunicare attraverso WhatsApp qualora dovessero restare coinvolti in un incidente o se avessero bisogno di assistenza stradale. Utilizzare WhatsApp per il servizio clienti ha migliorato decisamente il livello di soddisfazione, che è arrivato a 4.5 su una scala da 1 a 5.

“Sparkcentral di Hootsuite è la soluzione perfetta per la nostra strategia in cui la messaggistica ha un ruolo di importanza primaria. In solo quattro settimane eravamo operativi con la piattaforma!” – Jef Van In, CEO di AXA Belgio

Creare momenti ‘wow’ che migliorano la fidelizzazione del cliente e la retention 2.

La vostra azienda è alla ricerca di modi sempre nuovi per migliorare la fidelizzazione e la retention dei clienti? Catturare la loro attenzione abbastanza a lungo e fare in modo di lasciare il segno può essere già una sfida. Invece di grandi gesti, la vostra azienda può creare piccoli momenti “Wow” di grande impatto, e offrire un servizio personalizzato su un canale che già utilizzano è uno dei modi più efficaci di sorprenderli e trasformarli per sempre in fan.

Circa l’80% dei consumatori afferma che velocità, comodità, un aiuto esperto e un servizio amichevole sono gli elementi più importanti di un’esperienza cliente positiva, secondo uno studio di PWC.

Con Sparkcentral di Hootsuite, potete facilmente personalizzare una messaggistica proattiva, creare flussi di automazione e ricorrere all’aiuto dei bot per offrire un’esperienza cliente memorabile e capace di creare legami significativi e durevoli.

La messaggistica proattiva è stata fondamentale per il successo del brand europeo di occhiali Odette Lunettes.

L’azienda ha condiviso con i clienti attraverso WhatsApp lo stato degli ordini e della consegna, utilizzando un flusso di messaggistica automatizzato per inviare le risposte che i clienti si aspettavano ancora prima che le chiedessero. Questa esperienza cliente completamente fluida ha portato a una significativa riduzione del numero dei ticket di supporto relativi ai processi di ordine.

Comunicazioni personalizzate, anche su larga scala 3.

Una delle più grandi opportunità che i social media offrono è raggiungere pubblici ben definiti con messaggi personalizzati. Allo stesso modo, la messaggistica social permette alle aziende di integrare i dati dei clienti nelle piattaforme di messaggistica per riuscire a creare una comunicazione personalizzata, anche sui grandi numeri.

Integrate i dati dei vostri social media e della messaggistica con la vostra piattaforma CRM utilizzando Sparkcentral di Hootsuite per garantire un’esperienza senza problemi per i vostri clienti e per i dipendenti che si interfacciano con loro.

Per riuscire a offrire un’esperienza su misura e su larga scala, è possibile interagire con i clienti personalizzando i bot e utilizzando l’automazione, gestendo così i flussi di lavoro di customer service e le domande più ripetitive.

Impostare bot che rispondano automaticamente alle persone garantisce al cliente un feedback immediato, mentre una transizione fluida dai bot agli operatori offre i vantaggi della personalizzazione, il tutto in un’unica esperienza ottimale.

Utilizzare gli insights per dare informazioni utili alle vendite, al marketing, al customer service, e per le strategie di prodotto 4.

Quando identificate il vostro pubblico, potete costruire strategie di social media marketing più efficaci, offrire un servizio clienti ottimale, interagire al meglio con i clienti e realizzare prodotti migliori.

I dati prodotti dai social media e dalla messaggistica possono inoltre aiutarvi a capire il sentiment delle persone nei confronti della vostra azienda. È qualcosa che va oltre i numeri e riesce catturare “l’umore digitale” del vostro pubblico.

Capire come le persone si sentono nei confronti del vostro brand vi aiuterà infatti a sviluppare in maniera coerente le strategie di marketing e i prodotti stessi. Inoltre, potrete rispondere nel giusto modo a post e messaggi sia positivi che negativi. Le risposte istantanee sono infatti fondamentali per mantenere alta la reputazione di un brand e mitigare gli effetti di una eventuale crisi.

Team pronti al successo 5.

I Social media e il customer care sono la prima linea della vostra azienda. Sono le basi su cui fidelizzare i clienti, gestire le crisi o semplicemente fare in modo che ogni loro esigenza possa essere accolta online.

Includere la messaggistica nella vostra strategia social e di customer care farà sì che i vostri team abbiano gli strumenti giusti per avere successo mentre svolgono il loro ruolo.

Le app di messaggistica supportano contenuti rich media come voce interattiva, video e immagini. Ciò permette di connettervi ai clienti in modi più rilevanti e acquisire dati utili per migliorare KPI come soluzione del problema al primo contatto (FCR), tempo medio di gestione (AHT), e soddisfazione del cliente (CSAT).

Integrare i dati provenienti da tutti i canali di interazione con i clienti crea anche una miglior esperienza per i clienti stessi e un flusso di lavoro più fluido per i team di assistenza, perché elimina le ripetizioni e offre loro le informazioni necessarie affinché possano lavorare in modo efficiente.

Servizio clienti senza fatica e customer experience ottimale

Via via che i clienti adottano nuovi comportamenti, la popolarità delle app di messaggistica apre la porta a esperienze di conversazione razionalizzate, permettendo alle aziende di risolvere proattivamente le cause più comuni di insoddisfazione manifestate sui social media.

Poiché il 70% delle persone si aspetta di poter utilizzare di più la messaggistica in futuro per servizi di customer care, non è forse tempo di iniziare a incorporarla nelle strategie relative ai social e di servizio ai clienti?

Con Sparkcentral di Hootsuite, le aziende possono gestire le richieste in entrata con Instagram, Twitter, Facebook Messenger, WeChat/Weixin, e WhatsApp più facilmente.

Sparkcentral può anche essere utilizzato per gestire i messaggi ricevuti attraverso i vostri canali digitali come il sito web o le app.

Potete gestire tutte queste conversazioni attraverso una distribuzione automatizzata dei messaggi. Sparkcentral utilizza infatti chatbot alimentati dall’intelligenza artificiale per rispondere alle domande dei clienti più semplici. La piattaforma si integra facilmente con i vostri sistemi CRM attualmente in uso.

Offrite immediatamente un’esperienza cliente eccezionale con Sparkcentral di Hootsuite. L’installazione incredibilmente veloce e il suo agente desktop facile da usare ne fanno la soluzione perfetta per ogni team che deve interfacciarsi con i clienti.

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5 Ways To Use Social Profiles To Get Quality Links

Using company or personal online profiles to generate links is a tricky subject.

Some people think it is spammy or misleading, especially when someone creates profiles for the sole purpose of getting links.

Even though a few shady marketers have twisted the purpose of profiles, it doesn’t mean you can’t do it in a genuine way.

It is possible to have real profiles that share your information, background, and accomplishments, while also using it for more than just a way for people to find you online.

Having online profiles on the main social networks and websites your core audience visit is not only important to online visibility, but it can help you grow your network, which can organically lead to more inbound links for your content.

Below are five of the best ways to use profiles to help get quality links.

1. Outreach with an Executive’s Profile for Better Response Rates

Connections made with a real person get higher engagement and provide better trust than the same activities done with a company profile.

Many online users have learned to ignore messages and requests from brands on social networking sites, simply because there are just too many companies on there trying to get users to buy their products or share their content.

Personal connections continue to matter. It is possible to use network building as a way to share content on an individualized basis, but it does take some work to grow the relationship first.

Some digital marketing teams log into executive’s personal profiles to add friends or connections, or to follow-up with existing contacts to help build relationships.

This helps executives get to know others in the industry, which can lead to a reciprocal relationship of sharing and promoting each other’s content.

However, while this seems like a good way to offload some of the social networking, it can have a lot of potential drawbacks.

If the executive doesn’t know what was said and then happens to talk to the connection in person or on the phone (or even in email), it can make them seem disingenuous and untrustworthy.

If a team is helping an executive with their social media, make sure they are still involved in the process.

2. Forum Profiles Can Be Used to Build Relationships with Highly Technical People

Most people are on the basic social networks, like LinkedIn and Facebook.

But there are many more niche networks and forums that are commonly used daily by those that are deeply involved in a certain industry.

Try to find these online communities and get more involved.

You’ll find that there is often more depth to the questions and discussions, leading to a lot of good opportunities to build trust and get others interested in your content (provided it’s useful to the discussion at hand).

Some sites to check include:

Reddit, which has thousands of “subreddits” or threaded discussion boards based on a specific topic.

Github, which is a portfolio hosting and online community for programmers and developers.

Because these are highly technical forums, it doesn’t make sense to go in and start spamming discussions with your links.

Try to integrate with the community by answering questions, getting involved, completing your profile, and staying active before even attempting to share your own content.

When you share your content, make sure it’s actually useful to other users. Otherwise, you may find yourself being ostracized for trying to commercialize the discussion.

3. Use LinkedIn to Share Your Content with the Right People

When possible, ask your executives to get involved with your online activity or set up a sharing schedule (with their permission) to regularly share content on their personal social media profiles.

LinkedIn is the perfect platform for this, as executives can have their own profiles and can share content as needed.

Because executives have more personal credibility, their link suggestions are much more like to be taken seriously by users than a company profile simply sharing links to their blog.

The executive’s profile is “vouching” for the content, making it more trustworthy.

Users like hearing the opinions of influential or high profile people, so adding this personal touch can help increase interest.

4. Reach out to the Social Profiles of People Who Are Authorities

LinkedIn is great for building personal credibility and sharing content, but you can also use Twitter, forums, and Facebook to do outreach and get others interested in your content.

On Twitter (and Instagram), it’s a common practice to follow people in your industry you hope will follow you back.

Taking the “first step” toward building a relationship can help get you noticed organically and hopefully start a relationship.

After following someone, send them a tweet mentioning something they did recently, such as podcast they were on or an article they wrote.

This can show that you admire their work.

People are much more likely to take an interest in someone that they know already appreciates what they do – because it doesn’t feel like they have to win them over – it’s already done!

Building genuine relationships with influencers or authorities in your field can be a fulfilling way to not only grow your online visibility, but to also learn from some of the best minds in the business.

As these influencers and authorities begin to trust you, you can ask them about sharing your links or if there is a way you can continue to help one another promote new ventures and projects.

5. Promote Your Content with Facebook Ads to Drive Traffic, Shares & Links

WordStream founder Larry Kim is a master at getting tons of traffic to his content, and he has shared in presentations and in blog posts how this strategy has lead to big gains. He even did a webinar about this topic for SEJ.

Essentially, with the right targeting and even as little as $50, you can get your content in front of the right people on Facebook.

When you have clear and concise targeting, the ad spend is lower, and the user interest is usually a lot higher.

Try to target exact interests or industries (e.g., manufacturing VPs in the U.S. instead of simply users who have an interest in “business”) and make sure your content title and description shares exactly how it is useful to the people you’re trying to target.

As the ad garners more visibility, you’ll see a trend in natural links as well, as users who see the ad share the content with their own networks.

This helps it grow organically, making your ad budgets stretch much further.

Conclusion

Getting shares and links for your content using online profiles and personal outreach certainly isn’t the fastest way to build links, but it is one of the most genuine and usually has the greatest long-term impact.

As you grow your network, you’ll find that people are more likely to share content from people they know, like, and trust.

By focusing on building your online profiles by staying active, sharing interesting and relevant information, and promoting the work of others, you’ll find that it often comes back to you in a big way.

Summary

Timeframe: 10-20 forums per month

Results detected: It will likely take more than 30 days to see the first round of links come in, but typically you will see results with link building in 3-6 months, depending on a large number of factors.

Average links per month: The number of links should depend on how competitive the targeted keywords are or how aggressively you want to build Domain Authority. But a base program should have 10-15 links per month, minimum.

Tools:

BuzzSumo

Upfluence

Facebook

Benefits:

This type of program will generate highly contextual links from natural relationships, which is how Google seems to intend links to be built. This is a very low-risk link building program.

Image Credits

Featured Image: Paulo Bobita

La Tablette Oneplus Pad Est Officielle

Un porte-parole de la société a confirmé que les précommandes du OnePlus Pad commenceront en avril 2023, et cette information figure également sur la page officielle de OnePlus France. Cependant, il n’y a aucune information officielle concernant la date de sortie exacte et le prix.

Il ne fait aucun doute qu’il s’agit d’un appareil impressionnant et de qualité supérieure. Le coloris “Halo Green” est une finition mate qui rappelle les tons pastel bleus et verts que l’on voit généralement sur les smartphones OnePlus. Il partage également le module photo circulaire du OnePlus 11, et bien qu’il soit plus petit sur le Pad. Nous pensons d’ailleurs qu’il aurait pu être plus subtil.

Hannah Cowton / Foundry

En main, la mince tablette offre un glissement entre les applications et la navigation rapide, bien que ce soit prévu par l’intégration d’un processeur Dimensity 9000 associé à 12 Go de RAM. Il s’agit d’un processeur plus puissant que ce que nous avons vu d’autres tablettes Android, à l’image du Xiaomi Pad 5, ce qui lui donne un avantage supplémentaire. Toutefois, cela sous-entend que le Pad de OnePlus pourrait coûter autant que l’iPad Air, soit 789 €.

Le corps en alliage d’aluminium est léger et très fin (6,54 mm), malgré la taille légèrement supérieure de la tablette. L’écran mesure 11,6 pouces, soit 0,7 pouce de plus que celui du iPad Air. De plus, avec un taux de rafraîchissement maximal de 144Hz et Dolby Vision, il devrait être un régal pour la lecture de vidéos. En comparaison, l’iPad Air n’a qu’un taux de rafraîchissement de 60Hz. Le Pad dispose d’un mode écran partagé qui s’active astucieusement en faisant glisser deux doigts vers le bas au milieu de l’écran.

Nous avons été impressionnés par la qualité du son, qui est resté excellent alors que mon environnement direct était bruyant, certainement grâce aux quatre haut-parleurs, qui prennent également en charge Dolby Atmos.

Hannah Cowton / Foundry

Le OnePlus Pad dispose d’une batterie de 9510mAh, qui, selon OnePlus, peut offrir 12,4 heures de visionnage continu de vidéos. Il dispose également d’une charge rapide de 67W. Ce qui est bien plus que le iPad Air, qui a une batterie de 7600mAh et un chargeur de 20W inclus.

Le Pad est accompagné d’un stylet avec un capteur de pression (idéal pour les artistes), ainsi que d’un clavier de qualité supérieure avec une pression de déplacement décente. Cependant, OnePlus a confirmé qu’aucun de ces produits ne sera fourni avec la tablette, qu’ils seront plutôt disponibles en tant qu’achats séparés. Cela fera donc grimper le prix si vous voulez le pack complet.

Bien sûr, nous ne pouvons pas savoir à quel point cette tablette est d’un bon rapport qualité-prix sans un prix. L’iPad Air est proposé à un peu moins de 800 €, il y a donc là une opportunité de vendre moins cher qu’Apple avec ce qui semble être une tablette solide. Le marché Android en réclame une, et il semble que le OnePlus Pad va devancer la Google Pixel Tablet sur le marché.

Henry Burrell / Foundry

Et il n’y a pas qu’Apple que OnePlus pourrait défier, nous pensons entre autres à la Samsung Galaxy Tab S8, à la fiche tech’ comparable à celle du OnePlus Pad, mais plus chère que la Air, bien que le stylet soit inclus.

Néanmoins, OnePlus est connu pour être le “flagship killer” dans le domaine des smartphones, alors pourquoi ne pas appliquer le même sentiment au marché des tablettes ? Nous espérons en savoir plus dans les semaines à venir.

Cómo Comprobar La Velocidad De Tu Wifi

Técnicamente, estas pruebas utilizan tu wifi como parte de la conexión a Internet -si ejecutas la prueba en un dispositivo conectado a través de wifi-, pero acaban informando de la velocidad de la parte más lenta de la conexión, que suele ser tu banda ancha. Eso significa que no te dicen lo rápida que es la conexión wifi de tu casa.

Por ejemplo, si la velocidad de descarga de tu banda ancha es de 70 Mbps, pero tu red wifi doméstica alcanza los 600 Mbps, la aplicación dirá que la velocidad de tu conexión es de 70 Mbps.

Por el contrario, si tienes banda ancha gigabit con una velocidad de descarga de 900 Mbps, pero el wifi de tu router alcanza un máximo de 500 Mbps, una aplicación de prueba de velocidad de banda ancha te dirá que tu velocidad de banda ancha es de 500 Mbps, y tampoco es así.

Además, si desactivas el wifi en tu teléfono móvil, aplicaciones como SpeedTest medirán en su lugar la velocidad de tu conexión de banda ancha móvil (4G o 5G).

Para que quede claro, el wifi es la conexión entre tu dispositivo (teléfono, portátil, consola de juegos, Firestick u otro) y el router. La banda ancha es la conexión entre el router e Internet.

Foundry

Entonces, ¿cómo se comprueba la velocidad wifi en realidad? Afortunadamente, existen un par de aplicaciones gratuitas que pueden hacerlo.

Y si te preguntas, por qué debería interesarte saber la velocidad de tu wifi, esto puede deberse a varios motivos:

Te dice exactamente cuán rápida es la conexión de un dispositivo en particular

Te dice lo rápido que es tu wifi en distintos lugares de tu casa

Puedes saber si el wifi es el problema de una conexión a Internet lenta

Cómo probar la velocidad de wifi con una aplicación

Como ya se ha mencionado, hay un montón de aplicaciones que dicen probar la velocidad del wifi. No las hemos instalado y probado todas. Pero hemos probado muchas que, en realidad, solo podían decir lo rápido que era el Internet. Eso no es velocidad wifi. Es la velocidad de Internet, y es algo completamente diferente.

Se refiere a la velocidad de conexión entre el ISP y la casa. Si quieres comprobar eso, tenemos también una guía sobre como comprobar la velocidad de Internet.

Aquí, la misión es averiguar la velocidad de conexión entre el router, o cualquier dispositivo que suministre wifi en tu casa, y un dispositivo wifi como un teléfono, un portátil o una tablet.

La aplicación que necesitas se llama Prueba de Velocidad wifi de Zoltan Pallagi. También probará tu velocidad de Internet si así lo deseas. Por desgracia, solo está disponible para Android, no para iOS.

Antes de comenzar, asegúrate de que tu teléfono esté conectado a la red wifi que quieres probar. Eso puede sonar obvio, pero es posible que quieras probar las redes de 2,4GHz y 5GHz si tu router las transmite como redes separadas.

Inicia la aplicación y pasa directamente a la pantalla de prueba. Deberías ver dos interruptores de conmutación hacia la parte inferior: Prueba de wifi y prueba de Internet.

Apaga la prueba de Internet y luego toca el botón de inicio en la parte superior. Los datos se transferirán durante 10 segundos, y verá la velocidad actual en el velocímetro.

Repita la prueba en diferentes habitaciones, o a diferentes distancias de su router para comparar las velocidades. Los resultados se guardan para que puedas verlos más tarde en la pestaña ‘Resultados de la prueba’. 

Hay que admitir que no es una aplicación bonita ni demasiado intuitiva, pero al menos cumple con su función

¿Cómo de rápido debería ser mi wifi?

Bueno, no esperes que sea la velocidad marcada en la caja de tu router. Esos ‘AC1200’ y estándares similares son máximos teóricos y en el mundo real, con interferencias y obstáculos como paredes, suelos, puertas y ventanas en el camino, suele ser mucho menor.

Sin embargo, mientras el resultado sea más rápido que la velocidad de tu conexión a Internet, entonces deberías estar bien. Nunca querrás que la velocidad de tu wifi sea más lenta, y ciertamente no querrás que sea más lenta que unos 20Mbps (megabits por segundo)

La transmisión de vídeo HD desde Internet suele requerir un mínimo de unos 2,5 Mbps, y eso salta a unos 40 Mbps para UHD (4K).

Incluso el wifi 802.11n de la vieja escuela debería ser más rápido que esto, y los enrutadores 802.11ac más modernos deberían darte entre 200 y 600Mbps. No olvides que tu velocidad estará limitada por el dispositivo más lento, ya sea tu teléfono o tu enrutador. 

Por lo tanto, incluso si estás al lado de tu enrutador cuando realices la prueba, que es donde obtendrás la velocidad más rápida, ésta estará limitada si tu teléfono sólo tiene Wi-Fi 802.11n pero tu enrutador es un dispositivo Wi-Fi 6 completamente nuevo. 

Si te preguntas cómo se compara con los megabytes por segundo, divide el resultado entre 8.

¿Cómo puedo probar la velocidad de wifi en Windows?

Si no tienes un teléfono Android o quieres probar específicamente la velocidad wifi de tu portátil, escribe ‘Panel de control’ en la barra de búsqueda de Windows 10.

Haz doble clic en la conexión wifi de la lista (debería ser obvio cuál es) y en la ventana que se abre verás un campo llamado ‘Velocidad’. La cifra que aparece al lado fluctuará, pero debería ser un buen indicador de la velocidad de la conexión a tu router.

Para una prueba más precisa, ten un segundo ordenador portátil o PC conectado al router con un cable de red y copia un archivo de tu ordenador portátil al PC, cronometrando el tiempo que tarda. 

Normalmente uso un archivo de vídeo de 500 MB para hacer pruebas, y si quieres ser más científico entonces en lugar de usar el ‘Explorador de Archivos de Windows’ para copiar el archivo, usa un símbolo del sistema y el comando xcopy.

Ahora usa el tamaño exacto del archivo en MB y divídelo por el número de segundos que el archivo tardó en copiarse y tendrás tu velocidad Wi-Fi en MB/s. Multiplícalo por ocho para obtener la cifra en megabits por segundo.

Por ejemplo: 500 ÷ 24 = 20.83 MB/s. 20,83 x 8 = 166,7Mb/s.

Con todo esto, deberías poder saber de una forma bastante exacta cual es la velocidad wifi en tu casa.

También te gustaría saber cómo probar la batería de tu portátil.

Test Et Avis Sur La Google Pixel Tablet

Les Plus

Design épuré et élégant

Performances solides

Bonne autonomie

Les Moins

La station d’accueil a un audio médiocre

Impossible de l’acheter seule

Fonctionnalités du Nest Hub manquantes

Chargement lent

Notre verdict

La Pixel Tablet est une tablette Android autonome et attrayante, mais son argument de vente tourne autour de la station d’accueil fournie qui la transforme en un écran connecté, et c’est là que les choses se gâtent un peu.

Les meilleurs prix : Google Pixel Tablet

Vendeur

Prix

$499.00

Voir offre

La première tablette de Google depuis la Pixel de 2023 est enfin arrivée, mais la Pixel va dans une toute nouvelle direction. Elle est fournie avec une station de recharge avec haut-parleur, ce qui en fait autant un écran connecté qu’une tablette Android standard.

Les tablettes Android ont certainement connu des hauts et des bas au fil des ans, des hauts avec la Nexus 7 que Google a construite avec Asus, et des bas avec des entreprises comme Alcatel. Elles ont toujours leur place sur le marché, mais avec l’iPad qui reste le choix de qualité par excellence est-ce que Google a trouvé un moyen astucieux de se démarquer ?

La Pixel Tablet est indéniablement intéressante, même si nous avons déjà vu des tablettes avec station d’accueil comme la Lenovo Smart Tab P10 par le passé. À bien des égards, la Pixel Tablet est un Google Nest Hub Max dont l’écran se détache, mais elle est aussi très différente.

Pour l’utilisateur visé, ce sera une véritable aubaine, mais pour les autres, elle n’aura aucun sens.

Design

Ensemble tablette et station d’accueil

Revêtement nano-céramique mat

Coloris

Dans l’ensemble, la Pixel Tablet ressemble à ce que nous attendions depuis que Google l’a présentée pour la première fois l’année dernière. En fait, elle est plus haut de gamme que nous le pensions, en grande partie grâce à son revêtement nano-céramique inhabituel.

Cela lui confère une texture agréable au toucher ; sa finition mate est propre et élégante et permet une bonne prise en main.

Dominik Tomaszewski / Foundry

La tablette est suffisamment fine et légère (8,1 mm et 493 g), soit à peine plus que le dernier iPad, dont l’écran est de taille similaire. Vous pourriez ne pas apprécier le cadre autour de l’écran, mais il est beaucoup plus petit que celui du Nest Hub Max.

En fait, elle est plus haut de gamme que nous le pensions, en grande partie grâce à son revêtement nano-céramique inhabituel

Un lecteur d’empreintes digitales est intégré au bouton d’alimentation. Il convient de noter qu’il n’y a pas d’interrupteur physique pour désactiver les micros et l’appareil photo comme sur les écrans connectés de Google ; vous devrez donc utiliser le raccourci des paramètres rapides pour chacun d’eux.

La Pixel Tablet est accompagnée d’une station de recharge avec haut-parleur, il n’est pas possible d’acquérir la tablette seule, en revanche vous pouvez vous procurer des stations supplémentaires. Elles sont de couleur assortie et ressemble beaucoup à la base des Nest Hub, recouverte de tissu et avec un caoutchouc très adhérent.

La tablette est fabriquée avec plus de 30 % de matériaux recyclés (sur la base du poids) et le châssis en aluminium est recyclé à 100 %.

Des aimants permettent à la Pixel Tablet de se cramponner facilement à la station de recharge et les quatre contacts magnétique à broche Pogo au dos connectent les deux ensemble.

C’est un système bien pensé jusqu’à ce qu’on en vienne à retirer la tablette. Curieusement, Google ne fournit pas d’instructions à ce sujet, nous avons donc dû procéder par tâtonnements jusqu’à ce que nous trouvions une technique. Il suffit de soulever la tablette et la station qui l’accompagne, de pousser vers le bas. Il y a des pieds en caoutchouc sur le bord inférieur de la Tablet pour l’empêcher d’être endommagée, mais Google nous a précisé qu’ils servent à l’appuyer contre des objets.

Dominik Tomaszewski / Foundry

En fin de compte, pour nous, la meilleure façon de procéder était de saisir la tablette par le haut au milieu ou avec les deux mains sur chacun des côtés, et de la pousser en utilisant le haut de la station comme point de pivot. Cela permet de séparer les deux éléments sans trop de difficultés.

En France, la Pixel Tablet est disponible dans les couleurs Porcelaine et Vert Sauge. Nous avons testé cette dernière, qui a un cadre noir autour de l’écran plutôt que blanc. Aux États-Unis, elle est également disponible dans une troisième couleur appelée Rose, qui a des tons pêche.

Écran et haut-parleurs

Écran LCD de 11 pouces

Quatre haut-parleurs intégrés

Station équipée d’un haut-parleur à spectre large

Comme c’est de plus en plus souvent le cas pour les tablettes, Google a opté pour un écran de 11 pouces. Techniquement, il mesure 10,95 pouces si l’on tient compte des coins arrondis, mais ce minuscule sacrifice est opportun pour l’esthétique.

L’écran est suffisamment net, avec une résolution de 2 560 x 1 600, et présente un large rapport hauteur/largeur de 16:10. Parmi les autres détails, citons un revêtement anti-salissures et la prise en charge des stylets USI 2.0 (la dernière version de l’Universal Stylus Initiative).

Google a installé un écran LCD plutôt que OLED, ce qui n’est pas aussi bien, nous pensons que la plupart des utilisateurs ne remarqueront pas la différence et n’en seront pas mécontents. La Pixel Tablet est très lumineuse, nous avons mesuré 523 nits, ce qui est plus que les 500 cités par Google, elle est riche et vibrante pour offrir une expérience agréable, même si la technologie OLED peut donner un meilleur contraste et reproduction des couleurs. La technologie LCD contribue également à l’autonomie.

Dominik Tomaszewski / Foundry

Enfin, la fonction Ambient EQ, que l’on retrouve aussi sur les Nest Hub de Google, se sert d’un capteur de lumière pour ajuster automatiquement la luminosité et la température des couleurs selon l’environnement et fonctionne très bien.

En ce qui concerne l’audio, deux options s’offrent à vous : la tablette elle-même dispose d’un réseau de quatre haut-parleurs avec deux de chaque côté (en mode paysage), tandis que la station, elle, dispose d’un haut-parleur de 43,5 mm à gamme étendue.

L’audio produit par la station est raisonnable bien qu’il ne remplisse pas la pièce, comme le suggère Google, car cela nécessiterait d’augmenter le volume, d’introduire beaucoup de distorsion et un changement de tonalité brutal.

À nos yeux (oreilles pour être précis), il est trop axé sur les basses et les moyennes fréquences, ce qui lui confère un son légèrement boomy et il n’est pas possible d’ajuster la tonalité. Il sonne comme une radio bon marché et moins bien que de nombreux haut-parleurs Bluetooth à moins de 100 €…

C’est étrange, car si l’on considère que le Nest Hub Max est essentiellement la Pixel Tablet mais fixée à la station, cet appareil dispose d’un bien meilleur système sonore avec deux tweeters et un woofer créant un son plus ample et plus dynamique.

Google aurait dû se contenter d’en faire une station d’accueil magnétique, surtout si l’on considère le prix demandé en tant qu’accessoire séparé.

Dominik Tomaszewski / Foundry

Il est intéressant de noter que lorsque la tablette est détachée, il est impossible de se servir de la station comme enceinte, que ce soit via Bluetooth, Google Cast ou autre. Lors de l’ancrage et du désencrage, tout son diffusé passe automatiquement d’un système audio à l’autre.

Caractéristiques techniques et performances

Puce Tensor G2

8 Go de RAM

128 ou 256 Go de stockage

La Pixel Tablet est alimentée par la puce Tensor G2 de Google, la même que l’on trouve dans les smartphones Pixel 7. Elle dispose de 8 Go de RAM et cette combinaison est plus que suffisante pour le quotidien.

La Tablet est immensément plus puissante que les écrans connectés Nest Hub de Google et se compare bien aux rivales haut de gamme

Dominik Tomaszewski / Foundry

Le seul choix que vous avez est d’opter pour 128 ou 256 Go de stockage UFS 3.1. Avec le stockage dans le cloud (15 Go gratuit) et les services de streaming, la plupart des utilisateurs se contenteront très probablement de la plus petite quantité. Toutefois, il faut garder en tête qu’il y a pas d’emplacement pour carte microSD ici pour en ajouter davantage.

Par ailleurs, on trouve le Wi-Fi 6, le Bluetooth 5.2 et une puce à bande ultra-large “pour une portée précise”, bien que Google n’explique pas exactement ce que cela signifie. Aussi, notez qu’il n’y a pas de modèle cellulaire 4G ou 5G.

La Tablet est immensément plus puissante que les écrans connectés Nest Hub de Google et se compare bien aux rivales haut de gamme, tels que la Samsung Galaxy Tab S8 et la OnePlus Pad. Nous n’avons rencontré aucun problème de performances avec la Tablet pendant tout le temps passé à la mettre à l’épreuve.

En ce qui concerne la photographie, la Tablet est équipée de capteurs photo avant et arrière de 8 Mp, ils sont suffisamment décents. Les couleurs sont éclatantes et les détails sont raisonnables sous un bon éclairage, à moins que vous ne deviez recadrer une petite partie de l’image. Le capteur frontal dispose d’un mode portrait et lorsqu’il est exploité pour Google Meet, le logiciel ajuste automatiquement la photo en fonction de l’éclairage et du cadrage.

Autonomie et charge

Batterie de 27Wh

Vitesse de chargement médiocre

Pas d’adaptateur/câble USB-C fourni

La batterie a une puissance de 27Wh et Google affirme que vous obtiendrez 12 heures de streaming vidéo. Il s’agit d’un test de pré‑production avec un flux vidéo 1080p via YouTube à une luminosité d’écran fixe de 82 %.

Nous l’avons trouvée un peu en deçà dans le monde réel, mais ce n’est pas si loin. Dans notre test habituel de batterie PCMark for Android, la Pixel Tablet a tenu un temps impressionnant de 14 heures et 19 minutes.

Dominik Tomaszewski / Foundry

Le chargement est une situation légèrement compliquée. D’un côté, c’est simple, car la station de recharge, comme son nom l’indique, redonne de l’énergie à la tablette lorsque connectée. Elle le fait à un rythme assez lent de 15W, ce qui donne une charge de 21 % en 30 minutes.

La Pixel Tablet dispose également d’un port USB-C pour la charge traditionnelle, mais il n’y a pas d’adaptateur mural fourni et Google n’indique pas la vitesse de charge pour cette méthode. Dans la section accessoires de la boutique Google, vous trouverez un chargeur de 30W, mais cela ne veut pas dire qu’elle se chargera à cette vitesse.

En fait, Google nous a indiqué que le temps de charge serait similaire à celui de la station d’accueil (2 à 3 heures) et nous a recommandé un chargeur de 18W.

Logiciel et caractéristiques

Android 13

Mode Hub

Google Cast

Comme on peut s’y attendre, la Pixel Tablet fonctionne sous Android 13 et, étant la propre tablette de Google, est l’édition pure du système avec en son cœur l’interface Material You UI, à l’instar des téléphones Pixel.

Il y a quelques ajouts spécifiques qui permettent d’avoir une usage tablette et écran connecté, de type Nest Hub. Heureusement, c’est plus que le widget Google TV qui se trouve par défaut sur l’écran d’accueil.

Dominik Tomaszewski / Foundry

L’élément principal s’appelle le mode Hub, c’est-à-dire l’état dans lequel se trouve la Pixel Tablet lorsqu’elle est connectée à la station de recharge avec haut-parleur. Il ne faut pas confondre ce mode avec celui des écrans connectés Next Hub, qui reposent sur Fuchsia OS au lieu d’Android.

Fuchsia OS est conçu pour les écrans connectés et possède une interface intuitive avec des tuiles pour toutes sortes d’informations et de contenus, ainsi qu’un accès rapide à des paramètres comme la luminosité de l’écran.

La Pixel Tablet est la première tablette à intégrer Google Cast, ce qui constitue un argument de vente unique

Cependant, Google a choisi d’emprunter une voie différente en vous donnant une petite sélection de fonctionnalités, mais il s’agit essentiellement d’une tablette Android sur un support une fois que vous la déverrouillez.

L’une des principales fonctions du mode Hub est d’offrir un économiseur d’écran avec un choix d’options, dont les prévisions météorologiques de Google ou l’intégration de Google Photos, qui transforme l’appareil en cadre photo numérique.

Il est extrêmement décevant que certaines fonctions présentes sur le Next Hub Max soient absentes ici. Elles sont rendues possibles sur le Max grâce à sa caméra frontale, il n’y a donc aucune raison pour que la Pixel Tablet ne soit pas capable de faire la même chose.

L’écran connecté Nest Hub Max de Google

Ben Patterson/Foundry

Le Next Hub Max peut reconnaître les utilisateurs grâce à la fonction Face Match pour vous offrir une expérience personnalisée. La caméra peut comprendre les commandes gestuelles, comme lever la main pour mettre en pause/reprendre de la musique. Quant au Nest Hub 2ème génération, il détecte le sommeil via le radar Soli, ce qui n’est pas le cas de la Pixel Tablet.

Vous bénéficiez de l’Assistant Google mains libres, ainsi que des commandes de la maison connectée pour les gadgets tels que les lumières et les thermostats si vous en avez, et cela est accessible via un raccourci dans le coin de l’économiseur d’écran ou de l’écran de verrouillage. Mais ce n’est rien de plus qu’un raccourci vers l’application Google Home.

La Pixel Tablet est la première tablette à intégrer Google Cast, ce qui constitue un argument de vente unique. Vous pouvez donc “diffuser” du contenu depuis votre téléphone ou d’autres appareils pour qu’il soit lu sur la tablette. D’innombrables applications sont compatibles, notamment Netflix et Spotify.

C’est ce que l’on attend d’un écran connecté, mais il est regrettable que Google limite cette fonctionnalité au mode Hub de la tablette car elle aurait été bien utile dans certains situations.

Dominik Tomaszewski / Foundry

Dans l’ensemble, il est dommage que les principaux arguments de vente de la Pixel Tablet (l’ancrage et l’utilisation du mode Hub) soient médiocres.

Google a d’ailleurs optimisé une sélection d’applications pour la Pixel Tablet, notamment Meet, WhatsApp, Netflix, Spotify, Photos et bien d’autres encore. Vous pourriez même vous procurer un clavier Bluetooth et vous en servir comme un petit PC.

L’un des avantages d’adopter Google est le minimum de cinq ans de mises à jour de sécurité, comptez aussi trois ans de mises à jour du système d’exploitation.

Prix et disponibilité

Station de recharge avec haut-parleur

Stations supplémentaires en option

Deux capacités de stockage

Il n’y a que deux modèles de la Pixel Tablet disponibles au choix et les prix commencent à 679 € pour la version la moins chère. Elle offre 128 Go de stockage, mais vous pouvez doubler cette capacité pour 799 €. Vous pouvez l’acheter chez Google, Amazon, la Fnac, Boulanger ou encore Rakuten.

Le prix proposé par Google inclut la station de recharge avec haut-parleur mais, et c’est là que le bât blesse, il n’est pas possible d’acheter la tablette seule. C’est tout ou rien ici, ce qui est dommage pour tous ceux qui attendaient une tablette Android comme celle-ci (peut-être avez-vous un Pixel 7 et une Pixel Watch souhaitez compléter le trio) mais sans la station imposée. Il faudra donc comprendre qu’il est plutôt question ici d’une tablette domestique.

Cela va sans doute rebuter beaucoup d’acheteurs potentiels quand on sait que le dernier iPad (10e génération) est à 589 € pour 64 Go et 789 € pour 256 Go, et que le prix de la Xiaomi Pad 6 (256 Go) devrait avoisiner les 400 € comme son prédécesseur.

Cependant, ce prix est bien trop élevé et rend l’écosystème déconcertant, surtout si l’on considère que le Nest Hub 2 coûte 99,99 €. Le calcul n’est tout simplement pas juste.

Consultez notre comparatif des meilleures tablettes pour davantage de choix.

Conclusion

Cette nouvelle tablette est un produit difficile à recommander, ce qui est frustrant car Google a amplement les moyens et le potentiel pour se faire une place dans ce marché. En tant que fan des Nexus et de la gamme d’écrans connectés Nest Hub, nous sommes tombés de haut.

Google a créé un système inutilement compliqué en vous obligeant à acheter la tablette avec la station de recharge avec haut‑parleur, et en limitant l’expérience de l’écran intelligent par rapport, en particulier, au Nest Hub Max, qui est extrêmement similaire.

Toutefois, nous tenons à souligner qu’à bien des égards nous aimons la Pixel Tablet pour son design, ainsi que pour ses performances haut de gamme.

En l’état, l’écosystème de la Pixel Tablet est un peu difficile à adopter et à s’en enthousiasmer.

Adaptation du test original publié sur Tech Advisor de langue anglaise

Fiche technique

Android 13

Écran LCD de 10,95 pouces, 2560×1600, 16:10

Puce Tensor G2

8 Go de RAM

128/256 Go de stockage

4 haut-parleurs

3 micros

(Dé) Verrouillage par empreinte digitale intégré au bouton d’alimentation

Wi-Fi 6

Bluetooth 5.2

Puce à bande ultralarge pour une mesure précise des distances

Google Cast

Support magnétique à broche Pogo

USB-C

Deux caméras de 8 Mp

12 heures de streaming vidéo

8,1 mm

493 g

Email Marketing Vs Social Media

Is it a knockout or a points decision?

According to a report produced by Royal Pingdom, Internet 2011 in numbers, there were more than 2.2bn email users in 2011 and 3.4bn email accounts, this figure growing by 500m. According to Radicati, this number is expected to grow to 4.1bn by the end of 2023.

There is always a tendency when new technologies come along to throw out the old in favour of the new. Email is often seen as out of date and its value diminished by the exciting opportunities that social media appears to open up.

Of course it’s essential to build in emerging channels to our marketing strategies to keep us in contact with our growing audiences but as its true that marketing cannot rely on digital alone, so it is that we need to ensure we are maximising all channels we have at our disposal. And while social is a constantly changing environment, email remains a core feature in our everyday lives and has proved its effectively time and time again.

While social media can be great for raising a brand’s profile, most consumers still respond better to offers made in an email. In this sense, social media is the tool that acts to warm up the audience with email coming in to close the deal.

Like anything, email must evolve to remain relevant and we have already started to see some more social elements in its functionality. However most of us would be hard pushed to imagine a world where we carry out our business transactions through Facebook Messenger or MSN chat or request our bank statements be IM’d to us each month.

Abi Clowes, Head of Marketing at Pure360 says “As a marketer I see social as another channel to send messages through – no different to mobile or email, it’s great that it expands our reach and allows us to target the person not just the title or consumer. As Pure360, we are seeing huge growth in the number of emails sent out each month, certainly not a decline. We’re talking 3 billion emails being sent a year. In addition we’ve taking steps to better integrate email and social campaigns so people can send their messages regardless of channel.”

Dave Choplin, Head of Microsoft’s Envisoneers team agrees,

“I think that email is dead when it comes to social media in the same way that snail mail was dead when it came to email. Time and again, it’s always the same thing. Enter the bright shiny new technology stage right, therefore old boring technology must exit stage left.

When all we had was email we would use email for everything.

Now we’ve got this wonderful selection of different kinds of communication. What’s nice is that our email starts to be for those communications that do truly need the kind of functionality that email offers.

The key thing for me is to dispel the myth that a lot of social media ‘luvvies’ would have you believe, that email is dead. Everything has its place and it’s really understanding which is the right tool for the job.”

If you’re looking for some clear and helpful guidance to maximise on the success of our email marketing, check out our Email Best Practice Guide as well as our Podcast Episode 43 where we talk to Sean Duffy, Principal Email Marketing Consultant for Emailcenter.

To answer the question we posed at the start of this post, Hostpapa has created an interesting infographic comparing email and social across 5 major success factors; Benefits, Growth, Usage, Reach and Features with an interesting, but maybe not unexpected result.

Update the detailed information about 5 Motivi Per Cui La Messaggistica Social Dovrebbe Essere Parte Della Vostra Strategia on the Achiashop.com website. We hope the article's content will meet your needs, and we will regularly update the information to provide you with the fastest and most accurate information. Have a great day!